Ma spieghiamogli anche il perché…
5/10/2016
Spengo il computer, tanto oggi la connessione a internet è veramente troppo lenta, guardo l’orologio e vedo che è l’ora di cena. Un pensiero alla Homer rimbalza nel mio stomaco: Pizza!
“Andiamo?” dico, mettendomi le scarpe.
“Ma perché non la ordiniamo?” risponde Mr. Sky
“Dai, fa niente, vado da sola”, finisco di allacciarmi le stringhe e mi dirigo verso la pizzeria. A Lancusi una margherita costa 3€ ed io, da buona milanese, ne approfitto appena posso per non cucinare.
Vado alla pizzeria più vicina, dove una ragazza dal sorriso più dolce del mondo è sempre alla cassa, ordino e a sinistra sento Gerry Scotty che sta chiedendo qualcosa ad una donna.
Il televisore… che strano oggetto.
Oramai non guardo la televisione da anni, rifletto. Capisco che anche il quiz pre-serale è cambiato, l’ultimo che mi ricordo con lo stesso presentatore è “Chi vuol esser milionario?”. Una riflessione veloce la mia, ma che basta a farmi decidere che preferisco aspettare fuori e mi accendo una sigaretta (ora ditemi che il fumo uccide, please).
Mentre sfumacchio vedo un gatto attraversare la strada. Voi direte: “cosa c’è di strano?”.
Un gatto bianco e nero arriva spedito, si ferma sul ciglio del marciapiede e guarda a sinistra, nessuna automobile in vista.
Arriva a metà percorso proprio sulla striscia bianca che separa le carreggiate e guarda a destra, una macchina in lontananza sta arrivando. Lui rimane fermo, aspettando.
La conducente gli suona, ma lui rimane fermo, sa che l’auto ci passa e ha ragione. La guarda andare via e finisce il suo percorso. Nel mio immaginario il gatto ha anche alzato la zampa media quando gli hanno strombazzato dietro, o comunque gli deve aver urlato insulti. Magari lo ha anche fatto, ma, essendo in dialetto, io non li ho compresi…
Sorrido e finisco la mia sigaretta.
Nel rientrare mi accorgo che il programma è finito ed è iniziato il TG5. Uh mama! Non vedo un telegiornale da… non me lo ricordo neanche più.
Parte la sigla con i titoli in prima pagina. Primo titolo: qualcuno ha fatto qualcosa per qualcun altro… Secondo titolo: Una persona vittima di qualcosa, il terzo e il quarto non me li ricordo.
In realtà forse non ricordo nemmeno i primi due. Ma al quinto rimango basita. Una notizia sconvolgente, il TG5 ha scoperto che i negozi online ed i commercianti non litigano! Anzi, addirittura, secondo la giornalista, quindi dovrei controllare la fonte prima ;-), molti commercianti hanno un negozio online.
Rimango basita, immobile davanti a così tanta informazione in un unico programma. Mi domando anche quanti anni ci abbia messo la giornalista a scrivere l’articolo dato che nel 1987 erano connessi ad Internet già 10.000 computer ed il 23 dicembre dello stesso anno viene registrato il primo dominio italiano. Io avevo 4 anni.
Il primo sito e-commerce risale al 1996: E-Bay. Forse la giornalista non era ancora nata, penso. E-bay è arrivato in Italia nel 2001, quanti anni sono passati? Quanto traffico genera e-bay dopo 20 anni? Cerco di dare una giustificazione al fatto che io stia ascoltando qualcuno che nel 2016 mi dica che gli shop online “sembrino” funzionare.
E lungi da me dire che il TG5 non serva a niente e che i telegiornali siano assolutamente ridicoli. Anzi no, lo penso e lo sottoscrivo.
Credo che i TG nazionali siano la sagra delle ovvietà e ricordi di quando ero una ragazzina riaffiorano.
Mio padre che fa lo zapping tra tutti i telegiornali di tutti i 6 canali ed io che lo insulto e gli chiedo perché non compra il giornale dato che alla fine non dicono niente. Preferisco di gran lunga guardare la classifica di MTV. Il canale musicale, all’epoca, ricordo che andava in onda solo per trenta minuti durante la fascia serale su telelombardia… Magari dovrei avvisare il TG5 che ora MTV ha così tanti canali che è persino difficile contarli.
Come possiamo pretendere di avere un paese che vada avanti quando persino la nostra informazione è indietro di 30 anni? Ci chiediamo come mai le generazioni che ci hanno preceduto non siano educate alla libera informazione? Ecco la risposta.
Proprio davanti ai miei occhi, proprio in prima serata, addirittura in un esercizio commerciale. Forse dovrei chiamare la redazione e raccontargli quante cose sono successe mentre loro stavano preparando questo pezzo: deep-web, Julian Assange, gli scandali negli Stati Uniti scoperti grazie alla rete. In Italia sono stati fatturati nel 2013 (sto parlando di solo 3 anni fa apposta) più di 13 miliardi di euro con shop online ed e-commerce.
Allora non diciamo ai nostri figli che internet è pericoloso.
Regaliamogli un computer al posto delle Consolle e insegniamogli quanto questo strumento possa essere potente nelle nostre mani, stiamo vicino a loro quando muoveranno i primi passi nel Web e indichiamogli come proteggersi da questo strumento. Facciamogli comprendere quanto la libera informazione debba essere tutelata. Facciamogli capire che, se deve andare a votare al referendum costituzionale, è inutile che si metta a guardare i dibattiti televisivi. Lui può essere la notizia, lui è la notizia, perché questo è internet.
Ripenso al gatto che sa attraversare la strada… ripenso alla nostra comunità… che parte dal nucleo familiare a tutto il mondo, proprio grazie a internet. Penso a quanto sia pagata quella giornalista e se, oramai, dopo aver impiegato 30 anni a scrivere un articolo, sia andata in pensione. Ma soprattutto penso al mio lavoro che senza internet non esisterebbe… Forse domani ci sarà un articolo in cui spiegheranno cosa sono i Blog.
Rifletto, ma sono pronte le pizze, ho fame. Ci penserò domani… Beh oggi è domani.