Think dog. Gli uomini, queste strane creature.

Se fossi un cane odierei gli uomini… sì li odierei completamente.

Mary Godwin Shelley

Uomini… Voglio dire, devo aspettarti per andare in bagno. Devo aspettarti per mangiare, devo chiederti di venirmi vicino. Il più delle volte te ne vai senza portarmi con te. E se mi annoio e magari per giocare rompo qualcosa ti arrabbi pure.

Ora io, cane, lo so che sono basso in confronto a te, ma fidati che sono molto più in alto emotivamente.

Io non ti abbandonerò mai, non ti alzerò mai le zampe addosso, non ti lancerò bombe perché hai deciso di prenderti un gatto.

Che poi i gatti sono veramente particolari, ma quasi quasi riesco a capirli. Il fatto di non aspettare, ma di pretendere e avere artigli piccoli ma pungenti può aiutare veramente. Invece quando sono arrabbiato con te… anche se veramente me l’hai fatta grossa, io non ce la faccio.

Mi parte la coda.

La milanese con Mary Godwin Shelley.
La milanese con Mary Godwin Shelley.

Che rabbia e frustrazione, sono lì che penso da minuti, anche ore, come potermi vendicare di quei croccantini orribili, quando ti avevo espressamente richiesto carne di vitello, che subito quando ti avvicini mi dimentico tutto.

Questa storia della memoria a breve termine deve sicuramente finire… non è possibile dimenticarsi le cose così facilmente.

Quando mi hai portato fuori l’altro giorno abbiamo visto quel cane che vive per strada da solo. Un po’ l’ho invidiato, tutta quella indipendenza in un solo essere vivente.

Ma poi siamo tornati a casa e ci siamo messi sul divano. Tu sotto io sopra il plaid (tanto il divano lo impelo lo stesso prima o poi, puoi contarci) e mi accarezzavi e sentivo che io per te ero importante.

Io, Shelley e il freddo nordUmano quello che ti voglio dire è sicuramente che sei veramente una testa di maiale (ci assomigli anche un po’), ma mi fai morire quando mi accarezzi la pancia. Basta quel gesto a eliminare uno dei tanti giorni no.

E alla fine siamo questo noi due. Siamo interdipendenti, perché anche se non lo vuoi far vedere, lo so che ti mancherò quando non ci sarò più.

Quando mi farò stanco e vecchio ti amerò ancora di più e saprò apprezzare la tua pazienza e i tuoi sacrifici per me. Umano, non importa se lei o lui ti lascia, io sono qui, basta che mi guardi e vedrai veramente tutto l’affetto di cui hai bisogno.

Umano, Non sei solo con me accanto.

Una milanese che abbaia, ma non morde…

Crescere con gli animali

Questo testo l’ho scritto perché da milanese il fatto di vedere tanti cani randagi in zona mi spiazza un po’. Io poi, animalista convinta, mi ritrovo a vivere in una terra in cui è normale che un cane cresca e viva nel randagismo, copulando come se non ci fosse un domani e procreando a dismisura.

Io non voglio giudicare nessuno, sto solo dicendo che per me è difficile da concepire, non sono cresciuta così. Sarà che mi dovrò abituare, sarà che sto cercando associazioni di animali in tutta la zona per capire il fenomeno, sarà, ma niente, io faccio proprio fatica a capirlo.

Quando vado a prendere la pizza, quando cammino per strada queste sono le mie riflessioni. Ho bisogno che qualcuno mi aiuti a comprendere per poter accettare questo fatto.

Una conversazione semplice con contraddittorio in cui le ragioni del sì e del no siano chiare e ben radicate. 😉

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